La Sky–Line della roccaforte evoca immagini medioevali forti.
 
La presenza della fortificazione sulla roccia impervia ha attirato in questo paese, durante il tempo della storia, potenti interessi di signoria.
Longobardi, benedettini, normanni, svevi, aragonesi ed angioini volevano beneficiare del riparo sicuro di un luogo appartato, per le truppe e per i momenti vulnerabili del ristoro in un territorio di frontiera.
 
Giunge evidente al nostro giudizio la meraviglia e la tenacia degli edili longobardi di fronte all’opera sullo sperone nudo.
Architetti dalla “penna” buona e strateghi militari dei tempi oscuri avevano intuito la funzione che questo baluardo avrebbe svolto per molti secoli ancora.
L’efficienza militare della costruzione sarebbe stata perfezionata tra il XV e il XVI secolo,all’epoca dei duri scontri tra le parti Angioine ed Aragonesi, mentre le armi impiegate si perfezionavano nella “tecnologia”.
 
Il Castello, nel dar riparo alle truppe armate, conosce le vicende dell’Italia post-unitaria come sede della guardia nazionale contro le gesta leggendarie del
 brigantaggio dei Cannone e dei Di Sciascio.
Saggio ed esperto nell’arte della guerra, l’avamposto cederà le fondamenta non armate in un fragoroso crollo di una notte del 1940 : non voleva più saperne di un’altra storiaccia che stava per avvenire.

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